Trasferta in Trentino

Durante questo 2019, come ogni anno del resto, sto viaggiando molto: per passione, poiché da sempre adoro scoprire il mondo; per lo sport, dal momento che le mie sfide mi attirano in luoghi nuovi ogni volta; e per il mio progetto “Se vuoi, puoi”, che supportato dal romanzo a cui ho dato lo stesso titolo, mi permette di diffondere ovunque un forte messaggio motivazionale. Nel tempo libero, tra il lavoro in banca e gli allenamenti in palestra, ho esplorato varie regioni d’Italia, dove ho avuto l’occasione di conoscere persone di ogni età, ciascuna con i propri valori, ma sono felice di aver notato, nella maggior parte di loro, la meravigliosa caratteristica nell’essere disponibili ad aiutare coloro che sono in difficoltà. Dal Piemonte alla Valle d’Aosta, dalla Lombardia alla Liguria, sono capitata dal Lazio al Trentino Alto Adige in breve tempo. Infatti, solo ieri sono rientrata da quest’ultima trasferta in Trentino, carica di Strudel per gli amici, e con la gioia di aver rivisto zone stupende dove in passato ho fatto tante scalate. Il CAI, Club Alpino Italiano, e la SAT, Società Alpine Trentine, mi hanno accolta rispettivamente, prima a Bolzano e poi ad Arco, dove per l’ennesima volta, ad avermi colpita più di tutto, forse ancor prima delle montagne da cui ero circondata, è stata la percezione di aver conosciuto persone di gran cuore, che tramite il volontariato aiutano gli altri nei più svariati modi. Per l’appunto, mi sento di dire che nei miei incontri, mi fa piacere notare, che siamo sempre più esseri umani a nutrire la consapevolezza, che nel mondo possiamo avere tanto ma che possiamo anche dare altrettanto semplicemente facendo buone azioni.