“Conoscete persone che non vedono e sapete cosa fanno?”, ha domandato il maestro Alberto ai bambini della scuola elementare di Cascinette, qualche mese fa. La prima risposta è arrivata prontamente da Nadia di 7 anni che con semplicità ha spiegato: “Si, io conosco una ragazza cieca che scala le montagne”. Immagino la scetticità dell’insegnante, che incuriosito ha voluto saperne di più, ed è così che sono stata contattata per portare la mia testimonianza a tutti gli alunni. È gratificante percepire l’ammirazione da parte degli adulti ma il calore e la tenerezza che mi trasmettono i piccoli, sono sempre uniche. In particolare durante la giornata trascorsa insieme, è stato trattato il tema delle malattie poichè non sapevano cosa fossero i tumori. Ho cercato di rassicurarli dicendo che difficilmente nella vita si viene messi davanti ad una prova così dura ma che come nel mio caso, con un po’ di fortuna, si può guarire. Sono state approfondite anche le mie sensazioni nel momento in cui sono passata dall’essere cieca parziale, all’essere diventata cieca assoluta, ed è stata evidente la loro serenità nel momento in cui ho detto che non ho mai più provato la tristezza pazzesca di quel momento, dato che l’ottimismo e la positività giocano da sempre un ruolo fondamentale nella mia vita.
Interrogativi profondi dei bambini
